Dopo mesi di trattative finisce, almeno per il momento, la diatriba tra Commissione Europea e Costruttori sulle metodologia, ma soprattutto sulla tempistiche di introduzione del Regolamento sulle nuove immissioni per le trattrici “strette” da frutteto e vigneto. Due emendamenti su tre sono stati accolti: il primo con una nuova indagine conoscitiva sul settore specifico (ma come ? non l’hanno ancora capito ?), il secondo con l’abolizione della fase intermedia (in arrivo a breve) che avrebbe letteralmente fortemente danneggiato tutti i Costruttori (ed anche i clienti).
Insomma una ennesima dimostrazione di come certe normative “assurde”, perchè irrealistiche, debbano per forza essere sostenute dai burocrati di Bruxelles fino alla fine, ovvero non riconoscendo quello che per tutti gli addetti ai lavori è ovvio: le trattrici VSF  specialistiche per lavorare in vigneti stretti e bassi non possono materialmente essere trasformate in trattrici “larghe” per adottare sistemi di trattamento dei gas di scarico. Ovvero per creare un danno economico irreversibile ai Costruttori imponendo loro di produrre macchine invendibili a clienti che non saprebbero cosa farsene.

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