Calano i redditi agricoli e aumentano le vendite di trattrici usate. Le cifre del 2019 indicano volumi più che doppi rispetto al nuovo. Necessari incentivi per l’acquisto del nuovo o interventi a favore dell’usato sicuro
Fonte: Agronotizie
Autore: Serena Giulia Pala
Se in generale il riutilizzo di oggetti è una buona norma di comportamento, in agricoltura l’impiego di macchine di seconda mano – per non dire terza e quarta – rappresenta un problema di sicurezza e di sostenibilità
ambientale (ma anche economica) delle attività. Ciò nonostante, in
Italia cresce vertiginosamente il mercato dei mezzi agricoli usati.
Usato a gonfie vele in Italia
A giudicare dai dati di FederUnacoma
sui trattori di seconda mano (basati sui passaggi di proprietà
registrati presso il ministero dei Trasporti), il nostro è un paese per
vecchi, dove il rapporto tra usato e nuovo è superiore a 2:1.
Nel 2019, a fronte di un andamento stazionario delle immatricolazioni, cresciute dello 0.7% sul 2018 con 18.579 trattrici, le vendite dell’usato sono aumentate del 5.3% con 39.809 macchine. “Nel 2014 i trattori usati venduti erano 24.766, ora sono più di 39mila. Dunque, dal 2014 ad oggi, la domanda ha registrato un +60.7% (circa 15mila unità) mentre quella dei mezzi nuovi cresce del 2.2% (400 unità)” spiega Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma.
Altri approfondimenti
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Il rapporto usato-nuovo potrebbe addirittura arrivare a 3:1, se si considerano i macchinari non registrati. “Il mercato dell’usato reale potrebbe superare del 15-20% quello ufficiale se contiamo le macchine che transano senza passaggio di proprietà“ sottolinea Roberto Rinaldin, presidente di Unacma. “Quando
i concessionari ritirano mezzi di seconda, terza o quarta mano, emerge
che molte volte sono avvenuti scambi tra privati senza che resti traccia
della compravendita”.
Altro mercato sommerso è quello delle macchine radiate per esportazione. “Pur rivestendo poca importanza in termini economici, è un mercato abbastanza consistente dal punto di vista numerico” commenta Rinaldin.
Vendite di trattrici nuove e usate in Italia negli anni 2014-2019
(Fonte foto: FederUnacoma)
Basse potenze le più richieste
Se gli acquisti di macchine nuove, fatti prevalentemente da operatori professionisti e contoterzisti, si orientano su trattrici di alta potenza con elevate prestazioni, i clienti che bussano alla porta dell’usato – in primis piccoli agricoltori e hobbisti – cercano basse potenze e, in molti casi, guardano al segmento degli specializzati (tradizionali o isodiametrici). Il 60% circa dei mezzi usati venduti nel 2018 (37.800 unità) si ferma a 75 cavalli.
Potenze ridotte, ma età elevate caratterizzano l’usato italiano: il 70% delle macchine ricollocate nel 2018 ha più o meno venti anni di età.
Second hand in Europa
“In altri paesi europei, dove l’usato non vive una crescita importante come qui, la qualità è maggiore trattandosi di mezzi con un’età media di cinque-dieci anni“ specifica il presidente di Unacma. “In Germania, il piazzale di Meppen ospita aste dove vengono scambiate macchine con poche ore di lavoro e di grande taglia, come mietitrebbie o trattrici da 300 cavalli” fanno sapere da Ritchie Bros (RB) Fabio Orlandi, regional sales manager Italia, e Alessio Becchetti, territory manager divisione agricoltura.
Maggiore qualità anche per l’usato francese, che vanta numeri importanti (85mila trattrici nel 2016). Una situazione simile all’Italia si rileva in Spagna. Qui, nel 2019, sono stati venduti ben 29.736 trattori usati e solo 12.087 nuovi (Fonte: Mapa). Inoltre, molte delle trattrici ricollocate hanno un’età superiore a dieci anni (7.500 unità) o a venti anni (17mila unità) e molte provengono dall’estero (1.650 unità).
La forza è il prezzo
A determinare il crescente successo dell’usato in Italia intervengono diversi fattori. Su tutti, la progressiva perdita di redditività degli operatori agricoli (-2.6% nel 2019)
che – aggravata dalla presenza di molte realtà aziendali medio-piccole
con capacità d’investimento limitate in partenza – è un forte freno per gli investimenti in macchine e tecnologie di ultima generazione.
Da segnalare che lo scorso anno ha fatto registrare anche un calo della produzione agricola (-1.3% in volume sul 2018 per l’andamento sfavorevole di vino, frutta e cereali) e del valore aggiunto lordo (-2.7%).
Calo di produzione, valore aggiunto e reddito agricoli in Italia nel 2019
(Fonte foto: FederUnacoma)
“L’industria europea ha investito più di 10 miliardi di euro per la produzione di mezzi conformi alle normative, poco inquinanti e molto sicuri, ma il mercato spesso non li accetta per via del costo. In questo modo, lo sforzo del legislatore va in fumo” afferma Malavolti.
“Il mercato italiano totale viaggia sulle 55-60mila trattrici con una crescita annua del 3-5%“ prosegue il presidente di FederUnacoma. “Se il legislatore non interviene, il ricorso all’usato aumenterà. Serve un sistema di incentivi strutturato che spinga allo svecchiamento del parco macchine. Solo così la domanda di mezzi nuovi e sicuri può crescere“.
“Diverse parti chiedono un sostanzioso contributo mirato all’acquisto di macchinari nuovi che vadano a sostituire veicoli non conformi al dlgs. 81/2008 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro)” dichiara Rinaldin. In tale direzione vanno i Psr regionali, i bandi Isi dell’Inail e la legge Sabatini del ministero dello Sviluppo economico – Mise, prorogata dalla legge di Bilancio 2020 (Gazzetta Ufficiale n. 304, 30 dicembre 2019).
“Il contributo previsto dalla legge di Bilancio – afferma il presidente di Unacma – copre il costo della tecnologia sulla macchina 4.0, ma non il resto della spesa che rimane a carico dell’acquirente. È difficile che chi fatica a sostituire un mezzo di trenta anni possa sostenere un tale investimento”.
Una valida alternativa
Quanto detto non toglie che alcune macchine usate possano essere buonissime soluzioni quando certificate adeguatamente in quanto a sicurezza e prestazioni. Diverse sono le case costruttrici che si stanno muovendo per organizzare piattaforme di vendita dell’usato certificato.
Intervento su un trattore usato in officina
Fonte foto: © auremar – Adobe Stock)
La messa a norma diventa più complessa con macchine datate e prive dei dispositivi di sicurezza (impianto frenante, luci, cinture, arco di protezione Rops). Tra l’altro, nella realtà operativa gli adeguamentinon sempre sono conformi al dlgs. 81/08 a causa di una certa confusione e di una limitata conoscenza dell’allegato V del decreto.
Il mancato avvio della revisione, le cui scadenze saranno probabilmente riviste ancora una volta (ad oggi i veicoli immatricolati fino al 31 dicembre 1983 dovrebbero essere revisionati entro il 30 giugno 2021), complica ulteriormente il compito delle officine.
Più o meno sicuri, i mezzi agricoli
usati non sempre sono ospiti graditi nelle concessionarie. Eccetto
alcuni commercianti specializzati che comprano trattrici di seconda mano
da privati o da colleghi e hanno canali di preparazione delle macchine
efficienti, per molti rivenditori i macchinari non nuovi sono difficili da gestire, poiché la loro preparazione in vista della vendita richiede tempo, risorse e disponibilità di ricambi generalisti (meno costosi di quelli originali).
“Spesso l’usato rappresenta per i concessionari un’immobilizzazione di capitale e un ostacolo al business del nuovo“ afferma Rinaldin. Una soluzione suggerita dal presidente di Unacma è quella di “creare centri dell’usato provinciali o regionali, gestiti da una società esterna“.
Trattori in vendita a un’asta Ritchie Bros. a Caorso
Aste sempre più in voga
Panacea del second hand con ampia offerta di modelli con età inferiore alla media (dieci-quindici anni contro venti) sono le aste. In Italia – a detta dei manager Ritchie Bros Orlandi e Becchetti – si registra un aumento del numero di macchinari agricoli (anche usati) battuti e di operatori del settore partecipanti (titolari di aziende agricole medio-piccole e commercianti), anche esteri.
“Il trend di vendita delle macchine agricole di seconda mano nelle nostre aste sul territorio è abbastanza stabile. Negli ultimi due anni abbiamo venduto oltre 750 trattrici usate e nel 2019 abbiamo battuto oltre 1.250 lotti per il settore primario di cui un centinaio nuovi” precisano Orlandi e Becchetti, aggiungendo che tra i mezzi più richiesti dai clienti ci sono trattori, miniescavatori, telescopici e attrezzature di varia provenienza (aziende agricole o contoterzi, noleggiatori, concessionari, consorzi e anche produttori).
“In questi anni, durante le aste a Caorso, abbiamo venduto trattrici molto diverse tra loro: da quelle mai usate o con poche ore di lavoro a diverse versioni d’epoca” proseguono i manager RB. “In generale, l’usato battuto all’asta presenta un’età media di dieci-quindici anni e prezzi in linea con il mercato, considerando le condizioni delle macchine”.
Per la casa d’aste la gestione dell’usato è più semplice rispetto a quella in concessionaria, poiché i mezzi vengono venduti alla condizione del “visto e piaciuto”, senza specifiche garanzie sulle condizioni di funzionamento. “I clienti registrati possono provare i veicoli nei giorni di apertura al pubblico prima dell’asta e farsi accompagnare da un meccanico. In caso di macchinario non funzionante, l’informazione è indicata sulla descrizione del lotto che viene messo in vendita come parti di ricambio“ chiariscono Orlandi e Becchetti.
Ritchie Bros vede il 2020 come un anno ricco di opportunità. “Il progetto Agricoltura 4.0 e il credito d’imposta incentivano l’acquisto di mezzi nuovi e quindi la sostituzione di quelli vecchi” concludono i manager RB. “Pertanto ci aspettiamo una disponibilità maggiore e una qualità superiore dei mezzi di seconda mano prossimamente all’asta, con ricadute positive per le vendite dell’usato”.
Vista l’attuale situazione sanitaria legata al coronavirus, come misura precauzionale volta a tutelare la sicurezza e la salute di clienti e collaboratori, Ritchie Bros ha deciso di posticipare la data della prossima asta di Caorso (Pc) a martedì 28 aprile.
Fonte: Macgest