Secondo quanto definito dalla Legge Milleproroghe pubblicata in GU n° 74 il 26 febbraio 2016, entro il prossimo 30 giugno il secondo decreto attuativo contenete le modalità applicative del provvedimento di revisione per le macchine agricole che fa seguito al primo datato 20 maggio 2015, dovrà vedere la luce. 

L’entrata in vigore del provvedimento di revisione, che in realtà è già legge e che nella maggior parte degli Stati europei è normale prassi, rappresenta per l’Italia un garbuglio difficile da sciogliere.
Diversi sembrano i nodi nei quali il pettine del legislatore si incaglia ripetutamente. Tra i principali punti dibattuti, troviamo i soggetti che si occuperanno di revisionare e certificare i parametri di sicurezza previsti dal Testo unico per la sicurezza sul lavoro o Decreto Legislativo 81 del 2008.

“Per quanto riguarda i soggetti che si occuperanno di revisionare le macchine – spiega Rinaldin -, ci sono buone possibilità che la motorizzazione si occupi della revisione relativamente ai parametri di abilitazione alla circolazione stradale, mentre i controlli relativi ai dispositivi di sicurezza del trattore come previsto dal decreto 81 del 2008, saranno in capo ad enti terzi. Ad oggi, gli unici soggetti dotati delle competenze necessarie sono l’Inail o lo Spsal – il Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, ndr – ma entrambi hanno dichiarato di non essere in grado di gestire la mole di richieste con il personale e le dotazioni a loro disposizione. Ecco che quindi entra in gioco il comma già predisposto nella legge che sancisce la possibilità di delegare a soggetti terzi privati questa certificazione“.

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