I dati per Regione presenti nel Comunicato Stampa Federunacoma  ed i dati per marchio, pubblicati da Trattoriweb  www.trattoriweb.com/mercato-trattori-2020-le-immatricolazioni-per-marchio/, ci danno un generale quadro “sostanzialmente positivo”.
A sentire costruttori e concessionari che a Marzo 2020 pensavano a cali del 30/40% e a Giugno già riconsiderati intorno al 20%, ma anche al 15%, aver raggiunto un – 3,4% globale rispetto al 2019 è stato un grande successo. Durante il lockdown ci sono state aziende chiuse e quindi la produzione si è fermata. Nonostante ciò molti sono riusciti a recuperare ed a passare addirittura in ripresa, rispetto al 2019, come i gruppi SDF, AGCO,  ARGO e Antonio CARRARO, Non spaventano i lievi cali di CNH, che rimane, con New Holland, il brand più venduto in Italia e di John Deere che probabilmente (non siamo in possesso al momento dati ufficiali) ha fatturato di più nonostante il minor numero di macchine, per aver venduto macchine più “importanti”.
L’elemento che ci colpisce (pur se non evidenziato nelle statistiche) è la notevole avanzata dei gruppi asiatici. In particolare Solis e Kioti hanno avuto un grosso riscontro dal mercato (e Solis-Sonalika era al suo vero primo anno di distribuzione in Italia) che ci fanno prevedere per il 2021 immatricolazioni sopra i 100 pezzi. L’unico “orientale” che ha visto un calo di oltre il 16%, è stato Kubota che, dopo anni di continua crescita, ha pagato sostanzialmente la mancanza di un paio di modelli della nuova gamma che sono arrivati in ritardo.
La grande ripresa “degli ultimi due mesi”, con salti del 38% circa rispetto all’anno precedente, è dovuta in massima parte a finanziamenti andati in porto e al Credito d’imposta che ha invogliato molte aziende a rinnovare il proprio parco macchine.
Ultime rilevazioni interessanti sono i risultati dei telescopici che continuano a mostrare grande interesse per le aziende agricole e che i transporters si attestano sui numeri dello scorso anno, grazie all’impulso dell’area nord occidentale dell’Italia. le mietitrebbiatrici sostanzialmente non hanno “traumi” dal periodo, mentre i rimorchi risentono di un calo del -12%