A Piacenza si è fatto il punto sull’evoluzione del progetto Lovol, l’azienda cinese che da qualche anno è presente in Italia con le acquisizioni di Matermac e Goldoni.
Attraverso il rilancio del prestigioso marchio ARBOS, si è posta al centro di un importante piano di sviluppo di trattrici, mietitrebbie ed attrezzature agricole. Obiettivo dichiarato è quello di diventare uno dei 5 più importanti gruppi mondiali del settore.
Andrea Bedosti , consigliere delegato, anima e guida operativa del progetto è voluto ritornare a Piacenza (casa natale dell’ Arbos) un anno dopo, per dire quali azioni si sono concluse in questi dodici mesi di frenetica attività. Fatti e non parole come enunciava l’incipit del convegno. Infatti c’è un progetto industriale globale che è partito dall’Italia tre anni fa con il Centro di Progettazione di Calderara di Reno (Bologna) perché è in questa nostra nazione che esiste il know-how fondamentale per dare ad un grande ed ambizioso investimento cinese le basi per il successo industriale fortemente voluto. Si parla molto di questa “invasione” di capitali cinesi sul nostro sistema industriale ( e non solo) talvolta vista con forte preoccupazione per il futuro delle nostre imprese. Ma la globalizzazione non la si ferma con le “solite populistiche paure” ma occorre distinguere chi vuole seriamente investire sul nostro territorio, condividendo e rispettando le nostre realtà produttive, aiutandole ad affrontare le nuove sfide globali soprattutto quando rischiavano di scomparire. E’ Il caso della storica Goldoni che, sull’orlo del baratro, è stata salvata dalla Holding cinese Lovol Arbos Group con un’operazione finanziaria (45 i milioni di euro investiti )conclusasi nel mese di giugno ,con una velocità assolutamente inusuale (meno di 6 mesi dal primo intervento) ,salvando oltre 200 dipendenti diretti, una storica rete distributiva ed un marchio italiano conosciuto ed apprezzato nel mondo. Inoltre c’è un piano sviluppo prodotto che riporterà a breve le trattrici specializzate Goldoni a riprendere una leadership di mercato sia nel segmento frutteti che in quello degli isodiametrici. C’è dunque in corso un progetto industriale ma anche agronomico e culturale. Arbos diventerà un marchio Globale ma il gruppo cinese è molto motivato a presentarsi anche come “mediatore culturale” tra il mondo asiatico e l’Italia attraverso un forte collegamento con il territorio che porti anche ad uno scambio di conoscenze reciproche.
I numeri di Arbos Spa
Circa 100 i milioni di euro complessivamente investi in Italia a partire dal 2014
Tre stabilimenti in Italia (Bologna, Migliarina di Carpi, ( Goldoni), S.Vito al tagliamento (MaterMacc)
360 dipendenti ( + 100 in Cina)
Fatturato ( alla fine del 2016) intorno ai 90 milioni di Euro
Tre nuove gamme di trattrici Arbos progettate in Italia. La serie 5000, già in produzione in Cina e ed entro il 2016 in uscita anche dallo stabilimento di Migliarina di Carpi. Le serie 6000 e 7000 in programma entro il 2018.
Una gamma di Mietitrebbie Arbos che si completerà entro il 2018.