Ancora una volta una ministra donna al Ministero delle Politiche Alimentari Agricole e Forestali. La senatrice Teresa Bellanova, pugliese di Ceglie Messapica (BR), ha svolto per 30 anni l’attività di sindacalista, gestendo, tra l’altro, il coordinamento di Federbraccianti in Puglia. Passata nelle liste del PD, 2006 è in parlamento ed è stata sottosegretaria al Lavoro nel Governo Renzi e viceministro al MISE nel 2016.

Ha dichiarato :

“E’ per me un onore poter servire il mio Paese in un settore cruciale come l’agricoltura. E per questo ringrazio il Presidente Mattarella e il Presidente Conte.

“Al lavoro da subito, dunque, per rafforzare la strategicità per il nostro Paese di un segmento come questo per un agroalimentare moderno e di qualità, capace di attrarre occupazione qualificata e occupazione femminile soprattutto. C’è molto da fare: penso al sostegno all’export agroalimentare che dobbiamo portare dai 43 attuali a 50 miliardi entro i prossimi anni anche in un contesto difficile come quello attuale dove si parla più di di dazi e barriere.

“Export ma anche investimenti nelle filiere per migliorare i rapporti tra agricoltori e trasformatori, vera chiave del Made in Italy, soprattutto nel Mezzogiorno. E’ necessario restituire dignità ed equità nella filiera dal campo alla tavola: su 100 euro di spesa, infatti, solo 2 restano agli agricoltori: Dignità ed equità sono per me due parole chiave.

“Ho sempre sostenuto la necessità di un’agricoltura finalmente attrattiva per le nuove generazioni e in questa direzione intendo spendermi. A disposizione c’è uno spazio enorme. Agricoltura di qualità significa futuro, imprese, posti di lavoro, rigenerazione del paesaggio, tutela ambientale, innovazione, valorizzazione delle identità e tipicità, servizi di eccellenza: uno dei più importanti biglietti da visita del nostro Made in Italy. Una grande occasione per le nuove generazioni. Soprattutto, ma non solo, quelle del Mezzogiorno.

“Per questo l’interlocuzione con le imprese sarà cruciale. Come quella con le Regioni che dovrà essere costante, alimentata dal riconoscimento reciproco e dalla leale collaborazione istituzionale. Abbiamo davanti una sfida importante anche a Bruxelles, per cambiare l’Europa e avvicinarla a cittadini, agricoltori, imprese. In Europa dobbiamo difendere l’agricoltura mediterranea, scrivere regole che diano futuro al lavoro di migliaia di giovani che stanno investendo la loro vita nelle nostre campagne. Anche per questo battaglia aperta al caporalato: il mio impegno in questa direzione sarà assoluto perché non dimentico Paola Clemente e le tante, troppe vittime di caporalato, italiane e migranti, uomini e donne. Il mio pensiero va a loro, costantemente.”

Riprenderemo i contatti con la sua segreteria per portare le nostre istanze relative soprattutto al sicurezza del lavoro in agricoltura ed alla formazione qualificata degli operatori presenti nella meccanica agraria.

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