Lo sostiene Comacomp, l’associazione di categoria aderente a FederUnacoma in un suo documento ( in allegato a seguire).Mentre  il mercato delle macchine nuove stenta ad uscire dalla crisi di vendite, il mercato dell’Usato e della manutenzione conseguente ha meno difficoltà. Lo evidenziano anche i risultati di Unacma Dealer Report ( vedi Unacma Life di marzo 2014) che sostengono come nelle Concessionarie agricole il comparto delle Parti di Ricambio ( ma anche dell’Officina) soffre molto meno le difficoltà del settore aprendo anche migliori prospettive di redditività.
Primo quarto dell’anno in attivo per l’industria italiana della componentistica destinata alle macchine agricole e per movimento terra. Dopo aver chiuso il 2013 con un incremento complessivo delle vendite sui mercati esteri pari al 5%, ma con un mercato interno stagnante, che non ha dato segnali di ripresa rispetto alla flessione netta (-10%) subita nel 2012, nei primi tre mesi del 2014 le industrie del settore registrano incrementi tanto all’estero quanto in Italia. Le stime diffuse da Comacomp, l’Associazione italiana dei costruttori di componenti aderente a FederUnacoma, indicano infatti un incremento delle esportazioni del 7% sia nel segmento OEM (Original Equipment Manufacturer), che riguarda le forniture dirette alle aziende, sia in quello AM (After Market), che riguarda i ricambi e gli accessori. Analogo incremento (+ 7%) è stimato sul mercato nazionale per entrambe le categorie di prodotti (OEM e AM). Pur in presenza degli stessi incrementi percentuali, il peso economico delle esportazioni è nettamente prevalente rispetto al quello del mercato interno, giacché l’industria italiana di settore – che produce una gamma molto vasta di prodotti, dagli assali agli pneumatici, dalle cabine alle centraline elettroniche, fino agli accessori e alle parti più minute degli ingranaggi meccanici – destina all’estero oltre l’80% della propria produzione, che assomma ad un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro. Le previsioni per il primo semestre di quest’anno sono ancora in positivo, con incrementi complessivi stimati intorno al 3%, per tutte le categorie di prodotto, tanto in Italia quanto all’estero; mentre un rallentamento – secondo le stime Comacomp – è possibile si verifichi nel secondo semestre dell’anno. «La richiesta di componentistica italiana da parte dei Paesi esteri è in crescita – commenta il Presidente di Comacomp Alessandro Malavolti – perché l’industria della meccanizzazione agricola è in fase di sviluppo nelle più importanti aree economiche del mondo, e i prodotti della componentistica made in Italy sono molto apprezzati, innovativi, e spesso in grado di migliorare in modo decisivo la qualità dei mezzi meccanici prodotti nei Paesi esteri». Il settore della componentistica sarà, del resto, uno dei poli di maggiore interesse nella prossima EIMA International, la grande rassegna della meccanizzazione agricola che si tiene a Bologna dal 12 al 16 novembre e che comprende, al proprio interno, il Salone specializzato di “EIMA Componenti”, uno dei più grandi al mondo dedicati al comparto, con una superficie di oltre 30 mila metri quadrati netti, e oltre 750 industrie costruttrici provenienti da 30 Paesi, a copertura di circa 350 voci merceologiche. «EIMA Componenti è la sezione di EIMA International con il maggior numero di industrie espositrici – aggiunge Malavolti – e una delle più attraenti anche dal punto di vista scenografico, per il modo ordinato, variopinto e tecnologico con il quale vengono allestiti gli stand delle industrie partecipanti». «Per le imprese italiane – conclude Malavolti – EIMA Componenti è un evento di fondamentale importanza, all’interno di una strategia associativa che punta sempre più a sviluppare i contatti con gli operatori internazionali. Stiamo realizzando in questi mesi missioni e conferenze stampa in molti Paesi, in parte direttamente come Comacomp in parte all’interno delle iniziative FederUnacoma, per promuovere le relazioni d’affari e la cooperazione su mercati importanti come quelli del Giappone e su mercati emergenti come quelli dell’Iran, dell’Indonesia, della Tailandia e dell’Argentina».
 
Roma, 9 aprile 2014

Share This