Settore Attrezzature Agricole: Aziende in Crisi ?
Tra rumors e segnali concreti di crisi il settore delle attrezzature agricole è tornato al centro dell’attenzione degli addetti ai lavori. Era in corso il Sima di Parigi quando sul quotidiani italiani è giunta notizia del fallimento della Tonutti Wolagri ovvero una delle aziende italiane più note ed una società che aveva fatto parlare di sé  per l’espansione all’estero (Usa e Russia) che indicava una strada impegnativa in cerca di quella globalizzazione necessaria per resistere nel contesto attuale. Pochi mesi fa l’annuncio dell’acquisizione del 50% della stessa azienda da parte di un altro imprenditore  emergente,Luigi Blasi ed il suo gruppo BGroup, che evidenziava le prime difficoltà del progetto di Carlo Tonutti (dedito di oltre 6 milioni di euro). Poi il finale , forse non troppo inaspettato,della partita con il litigio tra i soci, la residua vendita del 50% delle quote all’imprenditore pugliese, ed il piano di salvataggio che non riesce in extremis e l’inevitabile dichiarazione di fallimento. Ad oggi uno spiraglio si intravede con una proposta di Affitto del ramo di azienda (dallo stesso Blasi ?) che potrebbe aiutare le maestranze (120 persone) ad una cassa integrazione speciale ed ad una ripresa della produzione negli stabilimenti di Romanzacco e di Viadana. Detto questo che speriamo rappresenti una soluzione concreta rimangono anche “cattive notizie” da altri importanti aziende del settore delle attrezzature agricole che sono all’orecchio di tutti gli addetti ai lavori. Preoccupazioni che si riflettono sullo stato di salute, più in generale, del settore che,in Italia sta ristagnando ai livelli minimi mai visti in precedenza e che, per la parte export, non si sente forte come prima con previsioni  a medio termine molto meno positive dell’anno scorso.
Nell’articolo comparso nello scorso numero di Unacma Life (dicembre 2014) dal titolo fantasioso (Dove va zazà ? ovvero dove va il mercato delle attrezzature agricole) che riproduciamo a parte erano state fatte alcune riflessioni sullo “stato dell’arte” del comparto e delle possibili soluzioni che si potevano prevedere nel mercato. Tra le diverse ipotesi, la quarta presa in esame, inquadrava proprio le aziende costruttrici che potevano trovarsi in una difficile situazione con l’ipotesi ( e l’augurio) che arrivassero delle Offerte di acquisto da diverse parti (soprattutto estere) che rappresentassero L’ULTIMA CHIAMATA. Oggi ci sembra di essere nel pieno di questa Turbolenza e nei prossimi mesi potremmo vederne le conseguenze.
Da Unacma Life dicembre 2014
Zazà è il mercato (anche quello delle macchine agricole): libero, spregiudicato, difficile da controllare inesorabilmente mosso dal “profitto”o dalla ricerca del “meglio possibile”, quello immediato o quello probabile o sperabile nel prossimo futuro…….l’acqua  và sempre verso il basso!!!
E allora ? Cosa succede nel mondo dell’attrezzatura, sorella minore come fatturati del mondo dei trattori, ma molto spesso sorella maggiore per quanto riguarda la  marginalità ?
Succede che stà per diventare preda ambita, e molto spesso facile, da parte dei colossi del trattore che  ufficialmente “devono creare” la Full Line per dare più opportunità ai loro Dealer.                            In realtà con la “Full Line” i grandi Costruttori del trattore vogliono:
atrovare il sistema per far recuperare al loro concessionario le marginalità che il loro brand stenta a dare e che , in futuro darà ancora meno avendo esaurito anche la grande illusione che il guadagno arriverà dal reparto del Post Vendita e nei Servizi accessori.
bcontrollare se possibile al 100 per cento le loro reti
E dall’altra parte cosa fanno i Costruttori di attrezzature?
Possiamo sintetizzare quattro atteggiamenti:
1) Importanti Costruttori di attrezzature nei quali la proprietà è saldamente in mano, anche dal punto di vista gestionale, alla famiglia: Sono assolutamente determinati e continuano per la loro strada!!
2) Importanti Costruttori che, dopo il Leader Maximo (o geniale) che li ha creati e fatti crescere rapidamente, non sono sicuri del coinvolgimento diretto (o del merito) delle generazioni successive Cercano di allargare il più possibile la gamma con tutte le possibili acquisizioni che il mercato può offrire e poi dire :”cara multinazionale del trattore (italiana,europea,cinese ,io se vuoi sono qui, parliamone!
3) Importanti Costruttori di attrezzature nei quali le società non sono più legate in modo organico e gestionale ad una proprietà individuale o famigliare : questi dicono:”se c’è qualcuno disposto a pagare bene……..pronti a valutare l’opportunità !!” o meglio :”Così come abbiamo creato “il ns . .gruppo”…così lo possiamo anche vendere!”
4) Piccoli o medi Costruttori di attrezzature: sperano che qualcuno delle categoria precedenti si interessi alle loro aziende perchè…….potrebbe essere l’ultima chiamata!!!
Zazzà (ovvero il mercato) dovrebbe andare così ma forse saranno in pochi ad ammetterlo cosi chiaramente-
 
Un avventore illuminato
 
 
 
 
 

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