Negli ultimi cinque anni i furti di trattori in Italia sono calati del 30 per cento, da oltre 13 mila unità alle 9.114 del 2017. La contrazione è sicuramente una buona notizia, ma cela una situazione ancora inaccettabile per la sua portata. In pratica si verifica più di una sottrazione all’ora, 25 al giorno. 

Furti di trattori. 25 al giorno

Nel 2017, considerando i numeri dell’immatricolato, per 100 acquisti di nuovi si sono verificati nel Bel Paese 40 furti. Per dare una misura tangibile della gravità del fenomeno basta fare un parallelo con il settore auto. A fronte di 2 milioni di vetture immatricolate, nel 2017 i furti di auto sono stati di poco superiori alle 100 mila unità. Ebbene, in questo caso il rapporto tra immatricolazioni e furti è di 20 a 1. L’incidenza dei furti di trattori è dunque ben otto volte superiore.

Inoltre, nel settore agricolo aumenta il valore medio della refurtiva. Mentre per le strade spariscono ancora Fiat Uno, Panda primo modello e vecchie cariatidi (oltre a qualche top car), sono i trattori appena usciti dal concessionario e di alta gamma a ingolosire i ladri. 

Furti di trattori. Rotta verso i Balcani

«Trattori e altre macchine rubate in Italia – precisa Unacma – sono rivenduti nella maggioranza dei casi nei Paesi Balcanici e Caucasici; ed è evidente che i furti sono quasi sempre su commissione. Difficile per i legittimi proprietari rientrare in possesso dei propri mezzi, nonostante alcuni risultati siano stati ottenuti, grazie all’intervento dell’Interpol».

Solitamente i mezzi vengono nascosti in luoghi non lontani da quello del furto, per poi essere caricati su camion schermati e portati all’estero. Le regioni dove avviene il maggior numero di furti sono la Puglia e la Sicilia.

Fonte: Trattoriweb