Firmato l’accordo per la permanenza a Bologna della rassegna internazionale della meccanica agricola. Le parti sottoscrivono per altre sette edizioni biennali, con l’impegno da parte di BolognaFiere a ristrutturare il Quartiere espositivo entro il 2024 e con “step” intermedi di monitoraggio del comune progetto.
“La firma dell’accordo Eima, completa il rinnovo di tutti i contratti delle grandi manifestazioni internazionali che hanno a Bologna i loro eventi leader mondiali, confermando BolognaFiere come la Fiera dei grandi distretti industriali del made in Italy” – ha detto il Presidente di BolognaFiere Franco Boni -. “L’accordo – ha aggiunto il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – consacra la città di Bologna come capitale mondiale della meccanica agricola”.
L’accordo tra BolognaFiere e FederUnacoma per la rassegna internazionale dell’EIMA è stato ufficialmente firmato. Il presidente di BolognaFiere Franco Boni e il presidente della Federazione italiana dei costruttori organizzatrice della rassegna Massimo Goldoni – firmatari del nuovo contratto – ne hanno dato notizia questa mattina a Bologna nel corso di una conferenza stampa.
Clicca sul LINK per leggere il comunicato stampa completo della dichiarazione congiunta.
Nelle ultime cinque edizione, dal 2008 al 2016, la rassegna della meccanica agricola ha registrato incrementi del 17% per quanto riguarda le industrie espositrici e del 103% per quanto riguarda i visitatori. Ad oggi l’esposizione bolognese è quella con il più alto livello di internazionalità tra quelle di settore, con espositori da 45 Paesi e visitatori da oltre 160 Paesi. La ristrutturazione del quartiere come passaggio decisivo per consolidare l’evento ai vertici mondiali tra le rassegne di settore.
BolognaFiere è una realtà fortemente integrata nel territorio, con una posizione baricentrica sui principali assi di collegamento nazionali e internazionali, al centro di una rete infrastrutturale che la vede collegata – con alta velocità, rete autostradale e aeroporto internazionale – alle principali destinazioni italiane ed estere, BolognaFiere è un importante strumento a disposizione delle imprese del nostro Paese per sviluppo al business e l’internazionalizzazione.
Una recente ricerca di Nomisma sull’impatto economico dell’attività fieristica sul territorio conclude che le manifestazioni fieristiche ospitate da BolognaFiere hanno determinato (nel 2015) una ricaduta totale sul sistema economico bolognese pari a 890 milioni di euro, la cui distribuzione è andata, complessivamente per quasi l’80 per cento, ai settori alberghiero e della ristorazione (42%), ai servizi professionali (25%) e al comparto manifatturiero (10%).
Impatto economico sull’indotto totale
L’indotto diretto (ossia quello costituito dalle attività attivate direttamente dall’organizzazione fieristica, al netto degli intermediari), ammonta a 306 mln di euro, di cui il 79 % ricade sui servizi per gli espositori (29%), sul vitto e sull’alloggio (50%).
L’impatto economico dell’indotto indiretto (ossia la quantificazione del valore creato a livello di sistema) si attesta, invece, a 585 mln di euro, di cui il 38% per alberghi e ristoranti, 21 % per attività professionali e il 10% per il settore manifattura.