Questo spostamento in avanti serve solo a coprire la mancanza del decreto attuativo, rimasto fermo nelle segrete stanze del Mipaaft (Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo) fino a dicembre 2018 (il ministro Gian Marco Centinaio all’Eima lo aveva promesso), ma poi è finito al Mit – Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dove è ricominciato tutto l’iter, di gente volenterosa, ma che deve verificare insieme a Inail punto per punto, e, nonostante le promesse, rischiamo che il documento finale (che ci dovrebbero sottoporre insieme a tutte le associazioni della filiera), tarderà ancora per mesi.
Dato che bisogna decidere come dovrà essere fatta la revisione (ma anche il controllo della messa a norma dei trattori) e soprattutto chi dovrà farla, con quali strumenti e dove, ci permettiamo di pensare che quando il decreto attuativo uscirà definitivamente non ci sarà il tempo per sistemare le macchine della prima tranche e quindi al Ministero, saranno costretti a effettuare un’ulteriore proroga. La speranza è l’ultima a morire!